il Colosseo non basta più, ci vuole il digitale

colosseoAsami ha 25 anni e vive a Tokyo. Appassionata di arte e di viaggi, ha da sempre un sogno nel cassetto: visitare l’Italia. La cultura e la storia italiana sono le sue fonti di ispirazione. Da quando era piccola vorrebbe venire in Italia per poterne ammirare i monumenti, perdersi tra le strade di Trastevere, degustare un bicchiere di vino in Toscana, visitare piazza San Marco a Venezia e fare shopping a via Monte Napoleone a Milano. Come tutte le ragazze della sua età, Asami utilizza internet ogni volta che cerca informazioni e ovviamente anche per organizzare le vacanze. È una tipica turista 2.0: assidua frequentatrice del web, spesso incollata al suo smartphone, quando vuole viaggiare non si affida alle agenzie ma confronta le offerte, chiede consigli online agli amici e condivide le proprie esperienze sui social network.

Oggi sta pianificando il viaggio, cerca informazioni su Google, vorrebbe sapere cosa può fare a Roma, dove può dormire, quali musei vale la pena visitare. Trova alcune informazioni ma sono sparse e frammentate, naviga fra portali, app e social media, ma non riesce a trovare un luogo unitario dove programmare la propria vacanza. È sommersa da una miriade di fonti, ma non trova una guida affidabile.

La storia di Asami è quella di tanti stranieri che decidono di affidarsi solamente alla rete come guida nella costruzione degli itinerari da percorrere nella nostra terra e nella scelta delle strutture a cui affidarsi durante il viaggio. Un recente documento a cura di TDLab, il Laboratorio per il Turismo Digitale, del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, evidenzia che l’Italia, sebbene detenga il record di siti Unesco, spesso fallisce nell’incontrare le aspettative e i bisogni dei visitatori. Se infatti oggi il nostro Paese è la prima destinazione turistica nei desideri dei viaggiatori internazionali, si classifica solo al quinto posto per numero di visitatori.

Quali sono le cause? Avere un affascinante patrimonio artistico e culturale non basta, serve una strategia. Rispetto agli altri paesi l’Italia sconta infatti un forte ritardo in tema di investimenti in innovazione tecnologica nel settore turismo guidati da una visione comune tra pubblico e privato in cui lo Stato e le imprese condividono obiettivi e azioni sul medio e lungo termine. Le best practice cui ispirarsi non mancano. Fra le migliori c’è nycgo.com, il sito ufficiale dell’agenzia per la promozione del turismo della Grande Mela. Lì il turista può creare il proprio tour personale scegliendo fra le attrazioni da non perdere, gli itinerari suggeriti sulla base dei gusti personali e proposte di luoghi meno noti ma suggestivi o caratteristici. Può organizzare le proprie giornate con la sezione things to do, selezionando le date in cui vuole viaggiare e optando fra eventi culturali, sportivi, vita notturna, shopping.

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Fonte:


CEO NTT DATA Italia